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Nuvole e Nebbia: Ecco Qual è la Differenza

Nuvole e Nebbia: Ecco Qual è la Differenza

Tra nuvole e nebbia le differenze sono senza dubbio presenti, nonostante la loro formazione possa sembrare simile e nonostante possa sembrare che i due elementi abbiano altri punti in comune.

Se si pensa, infatti il vapore acqueo, nel momento in cui si congela o condensa, formerà delle piccole gocce o minuscoli cristalli nell’aria, invisibili a occhio nudo. In questo modo, si avvierà il processo di formazione sia delle nuvole, sia della nebbia.

I punti di differenza tra i due elementi però sono vari. Uno per esempio è il fatto che una nuvola tende a formarsi ad altitudini alte e differenti tra loro, a seconda delle quali assume forme e colori diversi, mentre la nebbia si crea sempre allo stesso livello del suolo o delle acque, mai ad altezze più elevate.

Gli elementi di diversità tra nubi e formazione nebbiosa sono di più e di seguito è presente un approfondimento completo a riguardo.

Per comprendere al meglio le caratteristiche che sottolineano tali contrapposizioni, sarà meglio indicare prima di tutto una definizione precisa di “nebbia” e una corretta di “nuvola”.

Indice:

1. Cos’è Esattamente la Nebbia e Come si Forma?

Quando si usa il termine “nebbia”, è per indicare un fenomeno di condensazione che si verifica allo stesso livello del suolo o di specchi d’acqua. Per la meteorologia, tale elemento non sarebbe altro che una nuvola che viene a contatto con il terreno, o meglio che si forma proprio alla sua stessa altezza.

La composizione della nebbia inoltre è data da gocce di acqua liquida oppure solide, trasformate già in cristalli ghiacciati. Questi ultimi rimangono sospesi nell’atmosfera e provocano quell’effetto particolare tipico dello strato nebbioso, ovvero una sorta di alone di colore bianco, che impedisce una vista chiara e limpida.

strada foresta nebbia

Per avere una definizione corretta di questo fenomeno, si dovrebbe considerare proprio il fattore visibilità: se questa è inferiore ai 1000 metri, allora si può usare il termine “nebbia”.

Questo è quanto è stato indicato dall’Organizzazione meteorologica mondiale. Grazie a questa indicazione, si può anche sottolineare immediatamente la differenza netta con la parola “foschia”, sebbene nel linguaggio non prettamente meteorologico, i due termini siano usati come sinonimi di “nebbia”.

La foschia però, secondo gli esperti, si formerebbe solo se l’alone biancastro impedisce la visibilità tra i 1000 e i 5000 metri.

Per comprendere al meglio le differenze tra effetto nebbioso e le nuvole, occorre ora definire al meglio anche le seconde.

2. Cos’è Una Nuvola?

Una nuvola è composta da acqua e la prima differenza netta con la nebbia è già stata accennata e riguarda l’altezza. Le nubi infatti sono sempre situate ad altitudini che si trovano oltre il livello del suolo e non sono presenti in prossimità del terreno, come invece accade con lo strato nebbioso.

Per avere una definizione corretta di nube, si deve sapere che questa si forma grazie al vapore acqueo che si condensa e in più le nuvole possono variare non solo per le diverse tonalità che possono assumere, ma anche per aspetto e funzioni. Per esempio, non tutti i tipi di nubi sono portatrici di pioggia. Alcune infatti indicano che vi è molto vento, altre sono presenti anche in un cielo sereno.

Per saperne di più: 10 Tipi di Nuvole (Nomi, Caratteristiche, Foto)

Nel linguaggio scientifico sarebbe più corretto usare il termine “nube”, anche se comunemente si può usufruire anche della parola “nuvola”, molto più utilizzata.

cumuli nuvole

Altra differenza importante tra la nebbia e le nuvole è che queste ultime in genere causano le precipitazioni, mentre la nebbia no. Non terminano qui però le differenze tra i due elementi in questione.

3. La Nebbia Sale o Scende?

La nebbia tende a formarsi al livello del suolo, come già detto. Di conseguenza non si può pensare di un banco nebbioso che tenda a fare movimenti molto visibili, ma è anche vero che tende a scendere, se con tale espressione si fa riferimento a dove l’occhio umano può vederla.

Tale strato nebbioso si forma infatti quando la temperatura del vapore acqueo diventa più fredda, o meglio, quando il vapore in questione cristallizza formando minuscoli elementi ghiacciati o semplicemente goccioline di acqua.

La condensazione avviene per via dell’aria più fredda e in fisica quest’ultima tende a scendere, non a salire, come invece le correnti di aria calda. Il vapore acqueo che genera la nebbia sarà quindi quello che si trova già allo stesso livello del suolo.

Le dimensioni delle goccioline di nebbia sono comprese tra i 3 e i 20 micrometri, dimensioni che corrispondono addirittura a 1/5 di un capello. Di conseguenza, si deve ricordare che la nebbia sarà visibile solo quando diverse di queste microscopiche gocce si saranno raccolte.

4. Altre Differenze tra Nuvole e Nebbia

Oltre alle differenze già citate tra nuvole e nebbia, se ne possono anche indicare altre. L’umidità che compone la nebbia di solito si forma in prossimità di fonti d’acqua, come laghi, mare, ma anche fiumi e oceano e, come indicato, il suolo.

L’umidità che invece contribuisce alla formazione di nubi è quella che si trova ad altitudini molto più elevate. In più, per far sì che la nebbia si formi, deve essere presente una certa differenza tra il punto di rugiada e la temperatura.

Ulteriori differenze tra nubi e nebbia si hanno anche nei nomi, nell’aspetto e nel colore: le nuvole possono avere dimensioni e colorazioni differenti, mentre la nebbia è una sorta di alone bianco. Le tipologie degli strati nebbiosi dipendono più che altro da elementi diversi che possono trasparire nel processo di formazione.

5. Tipi di Nebbia e Che Cos’è la Nebbia Ghiacciata?

Esistono diversi tipi di nebbia come quella da irraggiamento, che di solito si forma nelle nottate dove il cielo è sereno e vi è poco vento. In questo caso, il suolo cede calore nell’ambiente esterno per via dell’irraggiamento e poi tale vapore si raffredda, fino a quando si ha la condensazione delle goccioline di acqua.

La nebbia da avvezione invece deve il suo nome al processo omonimo, che comprende dei moti di aria umida, che passa sul terreno, raffreddandosi. Tale tipo di strato nebbioso tenderà a essere più presente sulle acque del mare.

La nebbia da umidificazione è un altro tipo e si forma perché l’aria fredda passa sull’acqua, la quale presenta una temperatura molto più calda. Si ha questa tipologia di strati nebbiosi soprattutto nelle aree polari.

Molto particolare invece la nebbia frontale, indicata anche con l’espressione “nebbia da precipitazione”, che si forma quando piove, solo se però le gocce d’acqua evaporano fino a far raffreddare il vapore acqueo, per poi formare condensa e quindi nebbia.

Si parla invece di nebbia sopraffusa quando le gocce che la compongono sono liquide, non ghiacciate. Spesso si può verificare questo fenomeno sulle cime montuose.

Ancora più particolare la nebbia gelata, chiamata anche “ghiacciata”, in quanto è composta da piccolissimi cristalli ghiacciati. In questo caso, si tratta di un tipo di effetto che si forma principalmente nelle aree artiche e anche nelle zone dell’Antartide.

Come si è visto, i tipi di nebbia sono diversi, ma dipendono dallo status delle goccioline di acqua, che infatti possono essere liquide o ghiacciate e formare quindi strati nebbiosi diversi, ma non solo.

Altro fattore di diversità è dato anche dalla temperatura, dall’umidità e dalla zona in cui i banchi di nebbia si formano. I tipi di nuvole invece dipendono dall’altitudine, dalla forma, dal colore, dalle conseguenze che possono causare, come pioggia, fulmini e altri fenomeni.

6. Tipi di Nuvole

Altocumuli nuvole

Anche elencando i tipi di nuvole, si potrà capire ancora meglio la differenza tra queste ultime e la nebbia. Le prime si possono suddividere in base all’altitudine.

Tra le nubi posizionate in alto vi sono i cirri, i cirrocumuli e i cirrostrati, che sono oltre gli 8000 metri.

In una posizione media invece vi sono gli altocumuli, altostrati, nembostrati, cumulonembi.

A un’altitudine bassa, in genere sotto i 2000 metri, ci sono invece gli strati, cumuli e stratocumuli.

I primi citati sono nubi bianche, che di solito si presentano sotto forma di filamenti, o a piuma. I secondi invece sono le caratteristiche nubi che formano il cosiddetto “cielo a pecorelle” e i cirrostrati sono particolari per il loro tipico effetto ad alone.

Gli altocumuli invece possono avere forme diverse, non solo a banchi, ma possono anche avere una struttura continua. Diversi gli altostrati, che formano una sorta di “tetto” in cui i raggi solari penetrano in modo debole.

Per essere sicuri che ci saranno precipitazioni, si devono attendere i nembostrati, scuri e grigi. Stessa cosa per i cumulonembi, che però hanno una struttura verticale, a torre. Se gli strati poi si formano in seguito alla presenza di vento molto freddo, i cumuli si formano con vento caldo e gli stratocumuli con vento che nasce dalle aree desertiche.

Queste sono solo alcune caratteristiche che contraddistinguono le varie tipologie di nubi, ma possono essere utili per comprendere quanto la loro formazione, aspetto e colore possano essere diverse, rispetto alla nebbia.

Tale fattore di diversità, sommato alle altre differenze indicate, dimostra che nuvole e strato nebbioso sono senza dubbio differenti.

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