Prima di elencare 10 tipologie di nuvole e di spiegare quali sono le caratteristiche che le compongono, è bene indicare qual è, nel linguaggio meteorologico, la corretta definizione di “nuvola”.
Quest’ultima corrisponde a un corpo composto da vapore acqueo e cristalli di ghiaccio di minuscole dimensioni, quindi invisibili a occhio nudo. Una struttura del genere può essere anche denominata “nube” e tale termine viene adoperato comunemente, mentre nel gergo scientifico le nuvole sono anche denominate “idrometeore”.
Oltre a questo, si possono classificare seguendo differenti fattori. Tra questi vi è l’altitudine, ma anche il loro spessore e la loro formazione, nonché la colorazione talvolta differente.
In base al primo elemento, che viene considerato quello più importante in meteorologia, per la classificazione di nubi, si possono stimare 10 tipi di nuvole.
Noi partiremo da quella tipologia che tende a trovarsi a un’altezza più bassa, per poi scoprire le caratteristiche di quelle che si trovano più in alto.
I Nomi delle Nuvole in Base all’Altitudine
Come accennato, se si considera l’altitudine come elemento per la classificazione, si possono stimare 10 tipi di nuvole differenti. A un’altezza “bassa”, che si trova sotto i 2000 metri, si possono trovare le seguenti tipologie di nubi:
- cumuli;
- stratocumuli;
- strati.
Mentre a un livello “medio”, perché compreso tra i 2000 e gli 8000 metri ci sono questi tipi di nuvole:
- altocumuli;
- altostrati;
- nembostrati (quasi sempre sotto i 3000 metri);
- cumulonembi (tra i 2000 e i 16000 metri).
A un’altitudine più elevata si trovano invece le seguenti tipologie:
- cirri;
- cirrocumuli;
- cirrostrati.
Vediamole ora più in dettaglio.
1. Cumuli
I cumuli sono nubi che si trovano a un’altitudine abbastanza bassa, che rientra sotto i 2000 metri e la loro denominazione deriva dalla lingua latina, dal termine “cumulus”, che indica appunto un cumulo, un ammasso di sostanza. Oltre alla loro posizione altitudinale, si deve considerare un’altra caratteristica di queste nuvole: il loro sviluppo verticale.
Per riuscire a distinguerle dalle altre tipologie, si può tenere a mente la loro forma principale, che è quella di un cavolfiore e/o torre. La base di questo tipo di nube in effetti tende a essere abbastanza piatta, ma la maggior parte del “corpo” si sviluppa poi in altezza.
Tale struttura verticale tende inoltre a crescere con l’aumentare dell’intensità delle correnti ascensionali. Qualora invece il livello dell’aria fosse stabile, il cumulo non assumerà la tipica forma a torre.
Altro elemento caratteristico è il fatto che questa nube può anche diventare un cumulonembo, arrivando a generare precipitazioni, ma mai lo scatenarsi di fulmini. Se poi le correnti ascensionali si dovessero rivelare particolarmente forti, sulla parte superiore del cumulo potrebbe formarsi il cosiddetto “pileus”, che corrisponde a una nuvola aggiuntiva e che assume una sorta di forma a cappello.
2. Stratocumuli
Gli stratocumuli sono caratteristici per la loro forma tondeggiante e perché sono ammassi che si fermano a una bassa latitudine, mentre assumono un colore grigiastro, abbastanza scuro.
Questo tipo di nuvole inoltre ha uno spessore compreso tra i 500 e i 1500 metri e in più, anche se in rari casi, possono presentare alcuni fenomeni ottici particolari. Tra questi, la comparsa di alcuni elementi iridescenti.
Altra caratteristica di questa tipologia di nubi è che tendono a spostarsi dalle zone oceaniche fino a quelle più interne e sono generate dal passaggio di un fronte caldo. Gli stratocumuli possono anche generare precipitazioni, ma di scarsa intensità e che tendono a durare per poco tempo.
3. Strati
Gli strati sono nubi che si trovano a basse altitudini e la loro consistenza è uniforme, mentre il loro “corpo” è sviluppato sempre in senso orizzontale. Oltre a questo presentano diverse tonalità, che possono andare dal bianco fino al grigio intenso.
Altra caratteristica di questa tipologia di nuvole è che oltre a poter causare lievi precipitazioni, possono anche provocare leggere nevicate.
4. Altocumuli
Un altocumulo fa parte delle nubi che si trovano a un’altitudine media, che tende a essere compresa tra i 2500 metri e i 6000 metri. Il loro nome può essere spiegato dalla loro struttura, che in alcuni casi può addirittura occupare l’intera porzione di cielo visibile o comunque una buona sezione di quest’ultimo.
Gli altocumuli di solito si trovano in corrispondenza di altri tipi di nuvole, come gli altostrati o a volte anche i cirrostrati. Altra caratteristica dei primi è che possono avere la forma di enormi fiocchi o di strisce sistemate in modo parallelo.
Oltre a questo, un altocumulo può essere responsabile della formazione di lievi strati di ghiaccio sulla superficie di un aereo.
5. Altostrati
Anche l’altostrato si trova a un’altitudine di circa 2000 metri – 6000 metri e il primo elemento utile per distinguerne uno dalle altre tipologie di nubi, è il fatto che non può essere mai bianco. I suoi colori piuttosto assumono diverse tonalità di grigio, che solo in rari casi possono diventare azzurre.
Ulteriore elemento caratteristico è il loro spessore, che parte da centinaia di metri, ma può arrivare anche a raggiungere le migliaia. Estesi orizzontalmente per decine, ma a volte anche centinaia di km, possono anche trasformarsi in nembostrati, provocando precipitazioni di forte intensità.
Ogni volta che si nota la presenza di un altostrato, gli esperti sanno che sta per avvicinarsi un temporale. In più gli altostrati non hanno caratteristiche uniformi, per quanto riguarda la loro forma.
6. Nembostrati
Un nembostrato si sviluppa sempre a un’altezza media e in orizzontale. Anche in tal caso, non è mai bianco, ma ciò che gli permette di distinguersi da un altostrato, nube con cui condivide alcune caratteristiche, è che il primo è sempre molto più scuro, spesso nero.
Il suo avvicinamento indica che ci saranno condizioni meteo avverse, ma non è detto che saranno presenti temporali. Le precipitazioni possono essere lievi o intense, ma mai allo stesso livello di quelle provocate da un cumulonembo e tra l’altro possono durare per diversi giorni.
I nembostrati inoltre portano anche venti forti e solo se ci sarà un’umidità molto elevata, allora questo tipo di nubi potrà generare i cosiddetti “cumulus fractus”, cioè nuvole più piccoline, con parti di nembostrato separate dal corpo principale.
7. Cumulonembi
I cumulonembi si sviluppano in linea verticale e possono provocare fulmini, precipitazioni e temporali. Anche in questo caso si parla di nubi che si trovano ad altitudini medie, anche se non tendono spesso a superare i 2000 metri di altezza.
Ci sono casi però in cui possono anche protendersi oltre i 12000 metri di altitudine. In tale situazione, il loro sviluppo diventa orizzontale e assumono una forma a incudine. Le tonalità di un cumulonembo sono estremamente variabili: tendenzialmente scure, possono diventare nere, ma anche gialle o verdi.
In più queste nuvole sono responsabili della formazione di grandine e si presentano quando i fenomeni meteo diventano molto pericolosi, soprattutto per i velivoli.
8. Cirri
I cirri sono presenti tra i 5000 metri e i 13000 metri di altitudine e si sviluppano in forme di strisce bianche o anche chiazze sempre di colore bianco. La loro caratteristica principale è quella di avere estremità composte da filamenti.
Non è un caso che il termine “cirro” derivi dal latino “cirrus”, che significa “ciocca riccia” o semplicemente “con riccio”. Nubi di questo tipo assumono colorazioni spettacolari durante il tramonto, in quanto le loro sfumature diventano rosa, gialle, rosse, fino ad arrivare a lievi tonalità di grigio.
Oltre a questo, la loro composizione è data da minuscole parti in ghiaccio, con una densità di livello così infimo che la nuvola diventa trasparente, in presenza di raggi solari. I cirri inoltre contribuiscono alla formazione dell’arcobaleno e hanno di solito forme irregolari, dovute alle variazioni del vento e alle differenti dimensioni dei cristalli di ghiaccio che li compongono.
La presenza di un cirro inoltre segnala che entro 15 ore arriverà un fronte caldo con piogge intense oppure che presto finirà un temporale.
Una curiosità collegata a questo particolare tipo di nuvole è che esistono i cosiddetti “cirri del bel tempo”, che hanno sempre forme non regolari, ma presentano una struttura di dimensioni minori, rispetto ai “cirri del cattivo tempo”. In più i primi di solito si muovono in modo più lento dei secondi.
9. Cirrocumuli
Un cirrocumulo è composto quasi del tutto da cristalli di ghiaccio e la parte restante da gocce di acqua che tendono a ghiacciare velocemente. Oltre a questo, una nuvola del genere presenta una struttura simile a un altocumulo, ma si differenzia da quest’ultimo per un aspetto più levigato e una struttura abbastanza regolare.
10. Cirrostrati
Il cirrostrato è molto simile a un cirro, ma si può distinguere per una sua particolarità: tende a coprire tutta la porzione di cielo visibile o comunque la maggior parte.
In più questa nube è composta da un aspetto traslucido, in genere bianco, ma spesso velato. In questo caso, durante il giorno, può diventare difficoltoso notare un cirrostrato, a meno che non assuma le tonalità gialle e rosacee tipiche della luce dell’alba o del tramonto. La difficoltà non è minore di notte, sempre nel caso ci sia questa struttura velata, filamentosa.
Un’altra particolarità del cirrostrato è che può trovarsi spesso vicino a nembostrati o a strati. Ulteriore elemento caratteristico è che nuvole che fanno parte di questa categoria non sono mai collegate ad alcuna precipitazione.